"Oh! Pietro! Pietro!... ti vedo!...", gridò esultante; con un accento indescrivibile che avea più dell'urlo dello spasimo che del trasporto della gioia; "m'ami?!... m'ami tu?!!!..."
E si rovesciò assieme a lui sul canapè vincendo, con uno sforzo disperato, miracoloso, la difficoltà di proferire, il torpore della mente, l'inerzia delle forze, l'agonia insomma.
"Pietro, m'ami ancora?!"
"Sì! sì! t'adoro!...", singhiozzò egli tentando inumidire l'aridità di quella pelle coll'umido delle sue labbra, di scacciare il torpore di quelle membra, la pesantezza di quelle palpebre coll'impeto dei suoi baci; cercando trasfondere la vita che sentiva rigogliosa, giovane, potente in lui, nel soffio che alitava fra le labbra di lei violacee, semiaperte e convulse.
Giovanni Verga - Una peccatrice (1866)
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